Lo stress tecnologico ormai ci insegue ovunque. Il mondo è ormai definitivamente permeato di tecnologia, soprattutto quella digitale.
C’è però qualcosa che non va nel nostro rapporto con la tecnologia.
Siamo infatti troppo spesso vittime di stress tecnologico, ovvero Tecnostress. Questo stress è dovuto al sovraccarico informativo, i ritmi accelerati di lavoro e il multitasking che vengono incentivati e favoriti dal mondo digitale.

È perciò urgente essere consapevoli del problema, per poter cercare di porvi rimedio utilizzando la tecnologia digitale in modo più sano.

Stress tecnologico, un problema riconosciuto da tempo

Il termine Tecnostress è stato utilizzato per la prima volta nel lontano 1984 da Brod Graig nel suo libro: “Technostress: The human cost of the computer revolution”.  Allora non c’erano Internet, gli smartphone e tanto meno Whatsapp o Facebook, ma già si evidenziavano delle problematiche a causa dell’introduzione del computer nella nostra vita quotidiana.

Dal 2007 lo stress tecnologico viene riconosciuto ufficialmente come malattia professionale anche in Italia. Questa problematica però non riguarda di certo solo il mondo del lavoro e coinvolge ampiamente tutti gli aspetti della nostra vita.

La tecnologia infatti ormai c’è per restare, nel bene e nel male, e se non vogliamo ritirarci a vivere come eremiti, non possiamo più farne a meno.
Quello che possiamo fare è di essere più consapevoli dei potenziali rischi della tecnologia. Impariamo a farne un utilizzo che vada a nostro vantaggio, in modo da essere noi a servirci della tecnologia invece di farci usare da essa.

Ma quali sono gli effetti dello stress provocato da una sovraesposizione alla tecnologia digitale?

Stress tecnologico: come si manifesta

Gli effetti dello stress tecnologico sono molti e possono manifestarsi come affaticamento della vista, mal di testa, mal di schiena o di collo, tensione muscolare, disturbi gastrointestinali e cardiocircolatori, ipertensione, insonnia, stanchezza cronica, depressione, calo della concentrazione, irritabilità, isolamento sociale, stato confusionale da sovraccarico informativo o altro ancora.

Ovviamente questi sintomi singolarmente presi non sono necessariamente causati da uno stress tecnologico.

È interessante e inquietante notare che uno dei possibili sintomi è lo stato confusionale da sovraccarico informativo. Questo è un sintomo noto in particolare nei militari in situazioni prolungate di estremo pericolo, con continuo pericolo di morte e condizioni in veloce mutamento. In queste situazioni può accadere che il soldato diventi del tutto inebetito e incapace di fare qualsiasi cosa, anche semplice, per salvarsi la vita. Arrivando addirittura ad addormentarsi nei momenti di maggiore pericolo.

Lo stress tecnologico porta a un generale peggioramento della qualità di vita. I rimedi però ci sono e il primo e più importante passo per uscirne è cominciare ad essere consapevoli che il problema esiste.  Molto spesso infatti, chi ne è più colpito, ne è anche totalmente inconsapevole.

Stress tecnologico: chi ne è vittima

Tutti noi siamo potenziali vittime dello stress tecnologico.
Infatti non colpisce prevalentemente la generazione più avanti negli anni che è stata costretta da adulta ad imparare ad usare computer e smartphone per lavoro.

Colpisce anzi perlopiù chi da sempre convive con Internet e il mondo digitale e ormai vive quasi in simbiosi con tutto ciò che è digitale.
Ma perché chi è totalmente a suo agio con il digitale dovrebbe avere problemi di stress tecnologico?
Forse ciò dipende dalla natura stessa della tecnologia digitale.

La tecnologia digitale è totalizzante

Il digitale tende a inglobale ogni momento e circostanza della nostra vita. Con i social media anche i rapporti sociali sono sempre più digitalizzati. Come utenti dei social ci sembra di far parte di una comunità, di essere amici e di avere dei rapporti umani reali, quando invece si tratta di rapporti virtuali e spesso finti.

Rapporti sociali virtuali

Sicuramente nessun rapporto su Internet può minimamente soddisfare la nostra esigenza di rapporti umani. Quindi trascurare rapporti umani reali a favore di quelli virtuali non può che creare squilibri e frustrazioni.

Disagi che talvolta non vengono nemmeno riconosciuti da chi si illude di avere una vita sociale vera attraverso i social e crede in questo modo di poter risolvere ed aggirare la fatica dei rapporti reali.
I rapporti sociali reali però ti riempiono la vita in modo insostituibile da qualsiasi surrogato anche se richiedono la fatica e l’impegno di comunicare bene e di tener conto delle esigenze dell’altra persona.

La tecnologia accelera e avvicina tutto

Un altro motivo di disagio con la tecnologia è l’incredibile accelerazione introdotta dal digitale. La tecnologia digitale infatti rende tutto istantaneo e immediatamente raggiungibile. Questo può essere considerato un pregio, ma ha come conseguenza la possibilità di essere raggiungibili sempre e in qualsiasi circostanza.
Il che non è sempre un bene!

La giornata lavorativa non finisce mai, anche in ferie si viene raggiunti dal lavoro.
Questa pressione per una risposta istantanea a qualsiasi contatto si estende anche ai contatti extra lavorativi. Ci sentiamo continuamente obbligati a rispondere in tempi brevi a qualsiasi notifica di email o messaggio. L’essere sempre raggiungibili rischia quindi di diventare una sorta di schiavitù.

Il mondo digitale incentiva il multitasking

Un’altra fonte di disagio è la tendenza a navigare velocemente tra una pagina web o app a un’altra, o di usare in contemporanea più device o programmi nella illusione del multitasking e della ottimizzazione dei tempi. Il risultato in realtà è quello di sentirsi svuotati ed esausti, probabilmente senza nemmeno avere concluso granché.

multitasking

Tutte le cose lette e viste infatti finiscono perlopiù nel nulla. Ci vuole un piccolo lasso di tempo per permettere alle informazioni di passare dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine e se durante quel passaggio la memoria viene riempita da altri dati quelli di prima vengono cancellati.

La tecnologia digitale costringe ad un continuo aggiornamento

Talvolta lo stress è provocato dalla difficoltà ad aggiornarsi ed adeguarsi all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
Questo però non riguarda solo le precedenti generazioni che devono fare una notevole fatica per apprendere le nuove tecnologie.
Il ciclo di vita di ogni prodotto digitale è infatti normalmente molto breve. Ogni competenza acquisita diventa quindi rapidamente obsoleta e bisogna continuamente fare la fatica di aggiornarsi ed abituarsi alla nuova versione.

Gli strumenti digitali ci trasformano

Dobbiamo essere consapevoli che ogni strumento, anche Internet e tutto il mondo digitale, ha impatto su chi lo usa e quindi lo trasforma in qualche misura. Non tutte le trasformazioni sono necessariamente negative, ma si impone una riflessione sui pro e contro del mondo digitale.

La tecnologia digitale ad esempio riduce tutto ciò che esiste in serie di 0 e 1 con la conseguenza di un notevole impoverimento del nostro mondo.

Inoltre il continuo utilizzo di tecnologia digitale modifica il cervello.
Secondo Nicholas Carr, autore dell’articolo del 2008 “Is Google making us stupid?” e di altri testi sullo stesso tema, l’esposizione continua alla tecnologia digitale influenza i nostri processi mentali. Provoca ad esempio una concentrazione discontinua e quindi disattenzione, l’esigenza di attività parallele (multitasking) oppure la non memorizzazione delle informazioni perché ormai il web è diventato la nostra memoria collettiva.

La tecnologia non è fonte di stress se utile e affidabile

La tecnologia non è fonte di stress quando risulta veramente ed effettivamente utile. In questo caso anche una tecnologia che di primo acchito risulta complicata non è un problema. Quanto più è utile infatti, tanto più siamo disposti a far fatica per prenderne possesso.

La tecnologia inoltre deve essere affidabile. Quindi è sicuramente importante che la tecnologia digitale abbia sempre più un funzionamento facile ed intuitivo, ma l’affidabilità è ancor più importante.

L’affidabilità per fortuna è in genere una delle priorità anche delle aziende produttrici. Invece per quanto riguarda l’utilità, sta a noi cercare di eliminare ciò che non porta utilità vera alla nostra vita. Non sempre però risulta facile farlo!

Infatti i vari dispositivi e tecnologie digitali vengono in genere prodotti per soddisfare le esigenze dell’azienda che li produce e non i nostri. I vari Social Network ad esempio hanno lo scopo di tenerci il più possibile sulla loro piattaforma e questo non corrisponde a ciò che sarebbe utile o gradito da noi.
La veloce obsolescenza di smartphone o altri apparecchi digitali è un altro esempio di prodotto non pensato per la nostra utilità, ma per incrementare i profitti dell’azienda produttrice.

Come eliminare lo stress tecnologico

Un primo passo fondamentale per vincere lo stress tecnologico è la consapevolezza.
La consapevolezza infatti ci porta spontaneamente ad adottare dei comportamenti più sani che favoriscono un rapporto con la tecnologia in cui siamo noi a gestire la tecnologia e non viceversa.

È una buona idea fare delle frequenti pause quando siamo costretti a lavorare a lungo su dispositivi digitali. Queste pause per essere utili devono essere fatte senza apparecchi digitali. Quindi non serve a nulla staccare il lavoro sul computer e poi mettersi a controllare le notifiche sullo smartphone. Sarebbe meglio alzarsi, sgranchirsi un attimo, fare una breve passeggiata – anche solo per andare in bagno – e cercare magari di guardare lontano per rilassare la vista.

Nel limite del possibile, è di grande aiuto eliminare tutte le notifiche, di modo da non essere continuamente sollecitati a controllare lo smartphone. Dobbiamo essere noi a decidere quando è il momento di guardare le notifiche.

Coltiviamo con attenzione le amicizie del mondo reale. Il mondo digitale deve servire eventualmente come ulteriore possibilità di contatto con gli amici reali. I rapporti digitali non devono mai essere in sostituzione di quelli reali.

In generale è utile cercare di fare abbastanza attività fisica e condurre una vita sana il più possibile all’aria aperta.

In conclusione

A meno di gravi situazioni, per limitare il tecnostress è sufficiente adottare delle misure di buon senso.
Per farlo però è assolutamente necessario essere consapevoli del problema.
Ogni tanto imporsi delle giornate libere da dispositivi digitali può essere utile per renderci conto di quanto ne siamo condizionati.

C’è oggi in realtà sempre più consapevolezza del problema. Esistono infatti vari enti e siti che parlano dell’argomento e propongono soluzioni. L’approccio più interessante però l’ho trovato nel sito di Dario e Andrea di Digital Stress Free che si propone come punto di riferimento per chi è consapevole del rapporto problematico con la tecnologia digitale.

Nella mia vita faccio il possibile per evitare di essere dipendente dalla tecnologia, pur usandola ampiamente.

E tu hai mai pensato di poter avere problemi con la tecnologia?

Se sì, quali contromisure prendi?

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