Saper sospendere il giudizio è utile in una qualsiasi relazione tra due persone; nel rapporto di coppia e tra genitori e figli, ma anche nei rapporti tra datore di lavoro e dipendente, e qualsiasi altro tipo di rapporto.

Anche se in realtà ci è impossibile vivere e avere una nostra identità senza giudicare continuamente.

Sospendere il giudizio serve per accogliere in modo empatico e incondizionato l’altra persona. Senza questa apertura accogliente, qualsiasi tipo di relazione rischia di svilupparsi in modo zoppo, conflittuale e insoddisfacente.

Sembra forse esagerato parlare di rapporto empatico in ambito lavorativo. In realtà un rapporto empatico è proprio quello che serve per permettere a tutte le parti di rendere al meglio.

Eppure in ogni cosa che facciamo dobbiamo valutare, decidere e giudicare. Come conciliare quindi la necessità di giudicare ogni cosa e la necessità di accogliere l’altro incondizionatamente?

Davvero ci è impossibile non giudicare?

Già il fatto di parlare di sospendere il giudizio e non semplicemente di non giudicare, è parte della risposta.

Giudicare ogni cosa è di vitale importanza

Anche se la parola giudicare viene spesso utilizzata con una connotazione negativa, tutti noi giudichiamo e valutiamo in ogni istante della giornata.
In ogni gesto che facciamo c’è necessariamente una valutazione e quindi un giudizio.

Quando attraversi la strada, giudichi se fai in tempo ad attraversare, oppure se devi attendere che passi qualche macchina.

Quando scegli tra due opportunità, valuti i pro e i contro. Inoltre, anche inconsapevolmente, dai un punteggio a questi pro e contro; quindi un giudizio. Ci sarà sempre infatti uno o più elementi che hanno più peso o sono più importanti degli altri.

La nostra vita è un continuo succedersi di decisioni piccole e grandi.

Ci è quasi impossibile non giudicare ogni cosa. Ecco perché il massimo che possiamo fare è sospendere il giudizio.

Giudicare senza pregiudizi (anche se i pregiudizi servono)

Giudicare è però un’attività impegnativa. Spesso quindi cerchiamo delle scorciatoie. Ecco quindi il pregiudizio.

Il pregiudizio non è nient’altro che un giudizio formato in altre circostanze, oppure un giudizio preso in prestito da altri. Per velocizzare il processo di giudicare una persona o una situazione, spesso applichiamo questi pregiudizi in modo superficiale e indiscriminato.

È inutile negarlo, siamo tutti pieni di pregiudizi.

Se ad esempio vedi una persona elegante, fine e gentile, istintivamente ti fidi. Pensi che sia una brava persona. Eppure i truffatori spesso sono proprio persone vestite in modo elegante e con modi gentili e affabili.

Analogamente, se vedi una persona sporca e mal vestita, è istintivo pensare che sia un poco di buono. La realtà però potrebbe essere molto diversa.

Il pregiudizio non è necessariamente una cosa cattiva. È infatti una utile scorciatoia che ci permette di valutare e agire in tempi rapidi.

Diventa negativo solo quando ci fermiamo ad esso e non siamo disposti a rivedere il giudizio iniziale.

Per evitare i danni del pregiudizio, dobbiamo esserne consapevoli ed essere quindi pronti a rivedere il nostro giudizio in un secondo tempo.

Per giudicare dobbiamo infatti farci sempre guidare dalla realtà e dai fatti; non dalle nostre idee precostituite.

Molto ragionamento e poca osservazione, conducono all’errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità.” Alexis Carrel (premio Nobel per la Medicina)

Il giudizio è necessario per vivere. Il giudizio però, e a maggior ragione il pregiudizio, può essere di notevole ostacolo nelle relazioni con le altre persone.
Ecco quindi che torniamo di nuovo alla necessità di saper sospendere il giudizio.

Come il giudizio ostacola i rapporti

Nei rapporti con gli altri è necessario imparare a sospendere il giudizio e trattenere il desiderio di sparare sentenze e giudicare ogni gesto. Solo così l’altra persona sarà libera di essere se stessa.

“La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione.”
(Carl Rogers)

Proprio perché abbiamo bisogno degli altri per vivere felici e per poterci realizzare, i giudizi degli altri ci condizionano pesantemente. Nel bene e nel male.

Se una persona, importante per te, ti giudica un incapace, probabilmente farai molto fatica a non comportarti da incapace. Avere una opinione negativa su una persona ha l’effetto di impedirle di crescere e di cambiare.

È vero però anche il contrario. Se stimi una persona, questa persona, anche inconsapevolmente, cercherà di essere all’altezza di questa stima.

Attenzione all’effetto Pigmalione (nel bene e nel male)

Si tratta dell’effetto Pigmalione.

Le persone cioè tendono a conformarsi inconsapevolmente all’immagine che gli altri hanno di loro.

È noto l’esperimento sui bambini di una scuola elementare, dello psicologo Robert Rosenthal, che per primo parlò di questo effetto. I bambini furono sottoposti a un test di intelligenza. Dopo il test, alcuni bambini, selezionati a caso, vennero indicati agli insegnanti come i più brillanti.

Dopo un anno, tutti i bambini che erano stati indicati come brillanti (indipendentemente dall’esito reale del test), avevano migliorato di molto il rendimento scolastico. Gli altri bambini invece, anche se avevano ottenuto un punteggio alto nel test, non avevano migliorato il proprio rendimento.

Questo effetto influenza qualsiasi relazione umana: dipendenti e datore di lavoro, marito e moglie, genitori e figli, o amici.

Non condizionare negativamente l’altro

Attenzione quindi ad avere poca stima di qualcuno.

Il tuo giudizio potrebbe infatti essere sbagliato, oppure potrebbe essere solo un pregiudizio. Ma anche se il tuo giudizio corrisponde alla verità, impedisci all’altra persona di tirare fuori il meglio di sé.

Ecco perché è importante, anche in ambito lavorativo, saper accogliere l’altro e stimarlo, a prescindere da un eventuale giudizio o pregiudizio negativo.
Il giudizio negativo infatti rischia di intrappolare l’altra persona in una gabbia di convinzioni negative da cui non riesce ad uscire.

intrappolare l'altra persona in convinzioni negfative

È necessario quindi saper sospendere il giudizio. In questo modo la persona è libera di essere se stessa senza condizionamenti degli altri.

Come sospendere il giudizio (e permettere una buona comunicazione)

Parte integrante di una buona comunicazione è saper ascoltare. È necessario adottare un ascolto empatico che implica il non giudicare l’altro o perlomeno saper sospendere il giudizio.

Attenzione, accogliere l’altro in modo empatico e non giudicante, non vuol dire annullarsi e appiattirsi sui pensieri, idee, giudizi dell’altra persona.

Ed è solo a partire da una chiara identità che è veramente possibile comunicare con una persona diversa da sé.
È sempre necessario mantenere la propria identità e i propri valori – per se stessi e per gli altri. 

In una accoglienza empatica, si condividono con l’altra persona, le emozioni che prova e ciò che nella sua esperienza risuona nella nostra.

Non è facile, soprattutto quando l’altro è molto lontano dai nostri valori ed esperienza di vita. È una capacità che va coltivata.

Le persone equilibrate e solide, con un buon rapporto con se stesse, gli altri e con le proprie emozioni, sono quelle che hanno più successo nell’ascolto attivo empatico e nella sospensione del giudizio.

Solo quindi se stiamo bene con noi stessi e con gli altri, possiamo accogliere l’altro senza pregiudizi, sospendere il giudizio e avere un approccio positivo, pur senza perdere la nostra identità e i nostri valori.

Sospendere il giudizio: i benefici

Per avere rapporti soddisfacenti con gli altri è necessario accettarli e amarli così come sono. Non significa non vedere i loro difetti. Significa che accogliamo la persona così com’è. Così come noi a nostra volta vorremmo essere accolti.

Tutti noi infatti siamo pieni di difetti. Difetti che gli altri sicuramente vedono meglio di noi. È più facile infatti vedere i difetti degli altri piuttosto che i propri.

Non sarebbe fantastico se tutti avessero uno sguardo pieno di stima nei nostri confronti?

Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.”
(Madre Teresa di Calcutta)

Forse anche tu hai fatto l’esperienza di un rapporto soffocante, perché l’altra persona non aveva alcuna stima per te. Anche tu forse ti sei trovato nella situazione di non riuscire a esprimere le tue doti e potenzialità in presenza di quella persona. Mentre poi in altre circostanze più accoglienti non avevi alcun problema ed eri una persona capace.

Quindi se riesci a sospendere il giudizio e ad accogliere l’altra persona con uno sguardo pieno di stima, le permetti di tirare fuori il meglio di sé.

In sintesi

Anche se giudicare è di vitale importanza per la nostra vita, è necessario saper sospendere il giudizio per accogliere l’altro in modo empatico e senza pregiudizi.

In questo modo l’altro è libero di essere se stesso e di sviluppare al massimo le proprie potenzialità invece di essere prigioniero di convinzioni negative da cui non riesce ad uscire.

“Dio stesso non giudica nessun uomo prima che sia arrivata la fine dei suoi giorni. Perché dovremmo essere più precipitosi noi?”
(Samuel Johnson)

Solo però se stiamo bene con noi stessi e con gli altri, possiamo sospendere il giudizio e accogliere veramente l’altro in modo empatico senza timore di perdere la nostra identità.

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