Soddisfare i propri bisogni è una esigenza importante per tutti. Ognuno di noi ha infatti una serie di bisogni innati che condivide con tutti gli altri esseri umani.
Sono i bisogni a segnalarci la strada da percorrere per una maggiore pienezza e benessere nella nostra vita. Quando vengono soddisfatti, ci sentiamo appagati, sereni e felici. In caso contrario ci sentiamo invece insoddisfatti, frustati, tristi o arrabbiati.
Le emozioni che proviamo, ci segnalano continuamente lo stato di appagamento, ottenuto o mancato, dei nostri bisogni. Spesso però non ne siamo consapevoli e reagiamo in un modo del tutto inadeguato, senza riuscire a trovare il motivo del nostro disagio.
Ma quali sono i nostri bisogni?
Non si tratta di certo del bisogno di avere un’auto di lusso oppure l’abito all’ultima moda. Queste sono semmai delle strategie – più o meno riuscite – che adottiamo per soddisfare i nostri veri bisogni.
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Quali sono i bisogni
Di teorie sui tipi di bisogni ce ne sono molte, ma una di queste resiste da decenni, pur con alcune revisioni e critiche.
Si tratta della piramide dei bisogni di Maslow.
Al livello più basso della piramide troviamo i bisogni fisiologici, e poi a salire compaiono i bisogni di sicurezza, appartenenza, stima, e infine, al vertice della piramide, ci sono i bisogni di realizzazione di sé.
Secondo Maslow, i bisogni di livello superiore non vengono percepiti se non sono stati soddisfatti quelli di livello inferiore.
I bisogni di livello inferiore e superiore sono detti anche rispettivamente bisogni primari e secondari.
Bisogni primari
I bisogni primari sono quelli fondamentali per la sopravvivenza della persona. Soddisfare i propri bisogni primari è quindi letteralmente questione di vita o di morte. E sono infatti questi i bisogni più urgenti e pressanti.
Nella piramide di Maslow i bisogni primari sono quelli dei primi due livelli: bisogni fisiologici e bisogni di sicurezza.
I bisogni fisiologici sono legati alla sopravvivenza fisica e riguardano ad esempio il bisogno di cibo, acqua, aria per respirare, sonno e riposo, ma anche la necessità di riprodursi.
I bisogni di sicurezza invece comprendono ad esempio il bisogno di un tetto sulla testa (cioè di un luogo protetto e sicuro dove stare), ma anche la salvaguardia della salute, la sicurezza dei propri beni, la sicurezza nel posto di lavoro e del posto di lavoro (e quindi la sicurezza finanziaria).
Bisogni secondari
I bisogni secondari non sono fondamentali per la sopravvivenza fisica, ma non per questo sono poco importanti.
Anzi è proprio nel soddisfare i propri bisogni di livello superiore che si ottengono notevoli miglioramenti alla qualità della vita.
Di questa categoria fanno parte i 3 livelli superiori della piramide di Maslow: bisogni di appartenenza, di stima e di autorealizzazione.
Il bisogno di appartenenza comprende il bisogno di avere legami affettivi, di dare e ricevere amore, di sentirsi accettati e parte di un gruppo. È a questo livello che ci sentiamo motivati ad aiutare, ascoltare, a provare empatia e a dedicarci agli altri. Soddisfare i propri bisogni non è perciò egoismo, perché una delle nostre più profonde esigenze è quella di amare e impegnarsi per il benessere degli altri.
Il bisogno di stima implica il desiderio di essere apprezzati e stimati, di ottenere il riconoscimento e l’apprezzamento degli altri per le nostre azioni. Questo influenza l’immagine che abbiamo di noi stessi, cioè l’autostima.
Infine c’è il bisogno di autorealizzazione. Questo ci motiva a impegnarci per sviluppare ed esprimere pienamene i nostri talenti, potenzialità e la nostra creatività. Ma anche per capire chi siamo e cosa vogliamo ottenere dalla vita. Ci spinge perciò a trovare il nostro scopo nella vita.
Per soddisfare i propri bisogni: averne consapevolezza
I bisogni sono importanti. Anzi sono i fondamentali motivatori del nostro agire. Ognuno è continuamente mosso dall’esigenza di soddisfare i propri bisogni.
In fondo se ci pensi, agiamo sempre per soddisfare l’esigenza di sicurezza e benessere della nostra famiglia, per ricevere il riconoscimento degli altri, per essere accettati in un gruppo, per esprimere ciò che siamo, ecc.
Proprio per questo è così importante essere consapevoli dei nostri bisogni. Purtroppo spesso non siamo stati educati a fare attenzione alle nostre esigenze. Oppure talvolta un nostro profondo bisogno è stato così a lungo negato, da chi ci stava intorno, che l’abbiamo censurato e ora non riusciamo più a vederlo.
Tutto questo porta a disagio e frustrazione.
Se però ci riappropriamo dei nostri bisogni e impariamo a riconoscerli, possiamo adottare delle strategie costruttive per soddisfarli.
Come fare per riconoscere i propri bisogni?
Per riconoscere, ed essere quindi in grado di soddisfare i propri bisogni in modo efficace, è utile imparare ad essere presenti a se stessi ascoltando attentamente ciò che il nostro corpo e le nostre emozioni ci raccontano.
Sono infatti le emozioni che ci segnalano quando va tutto bene, donandoci ad esempio gioia e serenità; oppure ci avvertono che qualche bisogno non è stato soddisfatto, con emozioni negative di frustrazione, tristezza o rabbia.
Inoltre la respirazione è strettamente connessa alle nostre emozioni. Un buon modo per esercitarsi ad ascoltare i nostri bisogni è perciò quello di concentrarsi sul respiro.
Esercizio di ascolto dei bisogni
Ecco un esercizio che, se fatto quotidianamente, o anche più volte al giorno, ti aiuta a mantenere un maggior contatto con le tue emozioni e con i tuoi bisogni:
- Posizione comoda in posto tranquillo: Trova un posto dove puoi stare in tranquillità e comodità per qualche minuto (a letto prima di alzarsi al mattino, al tavolo della colazione, o qualsiasi altro luogo che ti sembra opportuno – anche in bagno, se è l’unico luogo dove puoi ritagliarti due minuti di pace)
- Osserva il respiro: Concentrati sul tuo respiro, senza cercare di modificarlo. Osserva ad esempio se è lento e rilassato, o superficiale e veloce.
- Fai attenzione al corpo: Poi concentra la tua attenzione sul corpo, a partire dai piedi, e poi a salire, l’addome, le spalle, fino alla testa. Cosa osservi? Cosa ti racconta il tuo corpo? Magari hai i piedi ghiacciati, oppure lo stomaco è un po’ pesante per la cena del giorno prima. Forse hai le spalle in tensione.
- Mettiti in connessione con le tue emozioni: Facendo attenzione a quello che il corpo ti sta dicendo, trova ora le emozioni associate. Quali emozioni provi? Forse la tensione delle spalle è legata alla leggera ansia che stai provando. Oppure viceversa ti senti appagato e in pace con il mondo.
- Individua i bisogni: le emozioni che provi sono associate a un bisogno che gioisce perché è stato soddisfatto, oppure al contrario reclama la tua attenzione per trovare soddisfazione.
All’inizio potresti non riuscire a sentire nulla, ma con l’allenamento il corpo ti parlerà in modo sempre più esplicito.
Scrivere un diario
Un altro modo per cominciare a fare chiarezza dentro di sé e individuare i bisogni, è quello di scrivere un diario.
Non c’è bisogno di scrivere un capolavoro. Lo leggerai solo tu.
Non sai cosa scrivere? Descrivi cosa hai fatto durante il giorno. Come descriveresti la giornata? Soddisfacente, un disastro? Cosa è andato bene, oppure male? Per cosa puoi gioire? Quale emozione prevalente hai provato?
In questo modo, con il tempo, la confusione e frustrazione cominceranno ad avere un volto preciso.
Così saprai in quale direzione muoverti per soddisfare i tuoi bisogni ed essere più felice.
In conclusione
Il tentativo di soddisfare i propri bisogni, è ciò che motiva e spinge all’azione ognuno di noi.
Inoltre la capacità di riconoscere e di soddisfare i propri bisogni è la base per una maggiore felicità e benessere; e richiede di volersi bene e prendersi cura di sè.
Ecco perché per avere una vita piena di benessere e felicità è importante:
- essere consapevoli dei propri bisogni,
- agire per soddisfare i propri bisogni.
Il secondo passo è inutile se manca il primo. Perciò vale la pena darsi da fare ed allenarsi a una buona qualità di connessione con se stessi.
E tu sei pronto per una vita più felice?
Complimenti, avete spiegato molto bene. Grazie