Per capire come ascoltare gli altri, è necessario prima capire cosa vuol dire ascoltare. Cosa significa veramente saper ascoltare gli altri?
Ascoltare significa innanzitutto smettere per un attimo di voler far passare il proprio punto di vista e stare a sentire cosa ha da dire l’altro.
Si parla di arte dell’ascolto, perché il vero ascolto non è per nulla facile.
È impegnativo mettersi volontariamente da parte per fare spazio all’altra persona. È quasi inevitabile infatti continuare a pensare a ciò che ci preme e quindi ascoltare solo con mezzo orecchio.
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Cosa significa ascoltare
Ascoltare non significa solo sentire le parole dell’altro e comprenderle. Non si riduce alla logica che analizza e comprende. L’ascolto implica riconoscere e accettare l’altro come persona. Significa dare valore e riconoscere la dignità dell’altro. È la base di ogni vero rapporto interpersonale. Ascoltare significa comprendere anche le emozioni dell’altro e ciò che non viene detto. Saper ascoltare veramente, genera fiducia e accoglienza reciproca.
Certo, la capacità di ascoltare, viene utilizzata anche in rapporti meno profondi e impegnativi come ad esempio negli affari. Il saper ascoltare si rivela utile infatti anche a livello aziendale, ad esempio nella gestione dei collaboratori, per comprendere le necessità e desideri dei propri clienti, oppure per conoscere meglio i concorrenti. Il saper ascoltare è infatti una competenza che viene sempre più richiesta nel mondo del lavoro.
“Il corpo umano ha due orecchie e una bocca. Per essere bravo nella persuasione o nella vendita, devi imparare ad usare questi meccanismi naturali in proporzione. In quasi ogni occasione ascolta il doppio di quanto parli.” Tom Hopkins
I 3 passi per un vero ascolto
A differenza di ciò che verrebbe spontaneo pensare, l’ascolto non è sinonimo di passività. Non è facile ascoltare veramente l’altro. È un’arte che si impara con la pratica e il tempo.
“La nostra prima reazione di fronte all’affermazione di un altro è una valutazione o un giudizio, anziché uno sforzo di comprensione. Quando qualcuno esprime un sentimento o un atteggiamento o un’opinione tendiamo subito a pensare ‘è ingiusto’, ‘è stupido’, ‘è anormale’, ‘è irragionevole’, ‘è scorretto’, ‘non è gentile’. Molto di rado ci permettiamo di ‘capire’ esattamente quale sia per lui il significato dell’affermazione.” Carl Rogers
Come puoi quindi procedere per ascoltare veramente? È necessario fare silenzio, osservare attentamente e adottare un ascolto attivo.
Saper ascoltare gli altri presuppone fare silenzio
La prima cosa da fare per poter ascoltare è quindi fare silenzio e non parlare. Questo però non basta. Oltre che silenzio esterno, c’è bisogno anche del silenzio interno.
Il primo passo è quello di mettere pace nei tuoi pensieri. Potrai portare avanti il tuo discorso, la tua posizione e il tuo punto di vista in un secondo tempo. Ora devi ascoltare con tutto te stesso: occhi, orecchie, postura del corpo. Con il tuo atteggiamento devi rendere chiaro all’altro che lo stai ascoltando.
Per ascoltare devi adottare un approccio empatico e dimostrare un sincero interesse.
Saper ascoltare gli altri significa anche osservare
Non tutta la comunicazione avviene a livello verbale. Chi ci parla comunica moltissime cose per via non verbale.
La comunicazione non verbale è costituita da parecchi elementi tra cui la voce (il tono, il ritmo, il volume, l’accento, …), la postura, la gestualità, la distanza mantenuta dall’interlocutore, l’abbigliamento, gli oggetti posseduti e altro ancora.
Osservando attentamente, puoi scoprire molte cose sulla persona che ti permettono di arrivare ad una comprensione più profonda di quanto ti sta dicendo. Puoi comprendere le emozioni sottostanti, se ci sono cose che ancora non ha detto, oppure se sta mentendo.
Quello che viene comunicato in modo non verbale, è ciò che permette di valutare e comprendere correttamente le parole dette. Spesso quindi le cose più importanti non sono quelle dette a parole.
Ascoltare attivamente
L’ascolto non è solo stare in silenzio. Non è nemmeno solo stare in silenzio dimostrando interesse e empatia.
Dopo che hai lasciato spazio al tuo interlocutore, hai messo da parte tutto ciò che vorresti dire ed hai dimostrato chiaramente il tuo interesse e la tua empatia, è necessario fare un ulteriore passo.
L’ascolto deve essere attivo. Significa ripetere un concetto con le tue parole per avere conferma di avere capito bene. Significa anche fare domande per chiarire meglio cosa l’altro vuol dire.
Insomma l’ascolto è una attività in piena regola, che richiede competenza e impegno.
Si parla di ascolto attivo, ma non devi trasformarlo in una discussione dove alla fine proponi nuovamente le tue idee. Si tratta di ascoltare attivamente cosa l’altro ha da dire e le sue motivazioni. Il tutto senza esprimere giudizi. Un giudizio negativo può infatti inibire l’interlocutore e impedire che si esprima fino in fondo.
Solo alla fine puoi dire la tua sull’argomento. Anche esprimendo un dissenso. Sempre rispettando però la posizione dell’altro, altrimenti la persona non si fiderà più di te.
L’importanza di saper ascoltare gli altri
La comunicazione tra due persone, per essere veramente efficace, non può essere solo un insieme di monologhi dove ciascuno cerca di sovrastare l’altro con le proprie ragioni. Senza ascolto vero, non ci può nemmeno essere una comunicazione vera. Questo è vero in ogni ambito. Anche se l’importanza di un vero ascolto risalta maggiormente nei rapporti significativi e profondi oppure in ambito terapeutico.
La nostra società è purtroppo molto focalizzata sull’importanza di far valere le proprie idee, ma raramente si sottolinea l’importanza dell’ascolto. Il primo passo da fare, è di essere consapevoli di tutto ciò che può essere di ostacolo all’ascolto.
Proprio dalla incapacità di saper ascoltare gli altri adeguatamente, derivano tantissimi problemi di coppia o tra genitori e figli. L’ascolto vero, spontaneo e quotidiano in famiglia, aiuta la stima e la conoscenza reciproca, permettendo di evitare molti errori nell’educazione dei figli.
Saper ascoltare veramente avvantaggia tutti, chi ascolta, l’interlocutore e tutta la comunicazione reciproca.
L’ascolto fa bene a chi è ascoltato
La tua capacità di ascolto può prevenire o risolvere delle incomprensioni tra te e altre persone (i tuoi cari, amici, colleghi, clienti). Ti permette inoltre di capire e conoscere l’altro. Questo è utile in vari modi, sia a te che e al tuo interlocutore.
Chi è ascoltato, può soddisfare il suo bisogno di essere ascoltato. Ha di fronte una persona con un orecchio attento e empatico che gli permette di sfogarsi o comunque di esprimere il suo pensiero. È al centro dell’attenzione, è accettato e accolto. Talvolta può ricevere anche un aiuto concreto nella risoluzione di qualche problema, anche se non è questo in genere l’obiettivo primario.
Saper ascoltare gli altri fa bene a chi ascolta
Se sai ascoltare veramente, hai la opportunità di capire e conoscere l’altro e di venire in possesso di molte informazioni che permettono di sapere meglio come porti e interagire con il tuo interlocutore.
Ascoltare un’altra persona può inoltre dar luogo a un arricchimento di competenze e conoscenze che possono essere messe a frutto in altre occasioni. Quante cose impara ad esempio un bambino piccolo da un fratello più grande semplicemente osservando ed ascoltando.
Il solo ascoltare veramente una persona, ti permette di renderla felice, di aiutarla e di rinsaldare il rapporto.
Infine, se ascolti sul serio una persona, è probabile che a suo tempo saprà renderti il favore. Tutti noi infatti abbiamo bisogno di essere ascoltati.
Saper ascoltare non è saper risolvere i problemi
Attenzione, ascoltare non vuol dire trovare la soluzione ai problemi dell’altro. L’altra persona ha bisogno di essere ascoltata per sentirsi riconosciuta e accettata. Questo anche in assenza di particolari problemi. Essere ascoltati da qualcuno ha inoltre effetti benefici indipendentemente dal trovare o meno la soluzione del problema. Spesso infatti parlarne con qualcuno permette di trovare da soli la soluzione del problema.
Nel rapporto di coppia ad esempio succede tipicamente che la donna non si sente ascoltata perché l’uomo pensa di dover trovare a tutti i costi la soluzione del problema. Per la donna invece è importante innanzitutto poterne parlare con qualcuno che ascolta veramente.
Chi sono i buoni ascoltatori
Le persone che sono in grado di ascoltare veramente sono una rarità. Il più delle volte chi parla molto, ascolta poco. Inoltre chi non sa ascoltare è spesso convinto di sapere ascoltare benissimo.
Chi sono le persone che in genere risultano buoni ascoltatori?
Spesso ad esempio chi è timido è un buon ascoltatore. Proprio la sua timidezza lo porta a osservare attentamente gli altri. La persona timida inoltre fa fatica a sostenere di fronte agli altri le proprie idee e opinioni. In questo modo ha meno problemi a fare silenzio dentro di sé, perché da sempre è abituato a mettere in secondo piano le proprie idee.
Una seconda categoria di persone che sa ascoltare, è chi ama veramente. Se tu ami una persona e vuoi veramente il suo bene, è in genere più facile mettere da parte il tuo ego e ascoltarla.
Infine, chi ha compreso l’importanza strategica di saper ascoltare.
“Stare a sentire: questa è la prima qualità di chi deve parlare.” Erri De Luca
Chiunque però può diventare un buon ascoltatore.
In conclusione
Ascoltare implica rinunciare momentaneamente ad esprimersi e questo è un sacrificio. Ci sono però anche molti vantaggi, come dimostra l’importanza crescente data all’arte dell’ascolto anche in ambito lavorativo.
Senza ascolto qualsiasi comunicazione sarebbe solo un inutile monologo. Senza la capacità di ascoltare non è possibile comprendere l’altro e risolvere o evitare i conflitti. Anche amare veramente l’altro presuppone l’ascolto.
Il saper ascoltare gli altri è fondamentale in qualsiasi relazione interpersonale o sociale. A partire dal rapporto con le persone a noi care fino alla relazione con clienti o concorrenti, il mondo non può proprio fare a meno delle persone che sanno ascoltare.
Che ne dici? Sei già soddisfatto della tua capacità di ascoltare?
Sono Consulente familiare, non praticante, ho discusso la tesi ” L’ascolto” presso la S.I.Co.F. di Roma, trovo interessantissimo l’articolo e mi rendo sempre più conto di non riuscire ad ascoltare per il mio modo di essere o interventista o giudicante, o forse non reggo la tensione della relazione di ascolto…mha. Vorrei saper ascoltare davvero, comunque grazie dell’articolo.
Grazie del tuo commento. Sono felice che tu l’abbia trovato utile.
Ascoltare è davvero un’arte che va esercitata e appresa nel tempo. E nessuno può mai dirsi arrivato!
Se ti rendi conto di non saper ascoltare sei quindi già sulla buona strada!
Inoltre personalmente mi accorgo sempre più che il vero ascolto e accoglienza dell’altro, parte innanzitutto dall’ascolto e accoglienza di se stessi.
Ti auguro di migliorare sempre più, a beneficio tuo e degli altri.
Grosso difetto,il mio
Interrompo.
Non ,perché io non sia interessata…
Interrompo,credo di essere veloce
.
Invece sbaglio.Imparero’a tacere,poi,eventualmente
Chiedere,intervenire,.
Grazie
Grazie davvero per questo articolo. Anche io mi rendo conto che non sono una brava ascoltatrice o meglio a volte si, altre proprio no perchè ho proprio bisogno di parlare. E’ ero, l’ascolto implica mettersi da parte e lasciar parlare l’altro, dargli attenzione. Grazie ancora.
Grazie a te Stefania del commento. Sono felice di esserti stata utile con questo articolo!
Saper ascoltare è una dote preziosa che porta benefici in ogni aspetto della vita.
CommentoSalve Dottore, mi chiamo Simone. Spero di non disturbarla. Io vorrei solo chiederle se il silenzio, a suo parere, può essere un modo vincente per raggiungere i propri obiettivi.Se può essere un atteggiamento giusto da maschio alfa;un atteggiamento giusto per raggiungere i nostri obiettivi nella vita lavorativa, per essere un leader, per farsi rispettare al lavoro e dalle persone comuni;se nella vita di coppia può essere utile per non litigare e quindi per raggiungere una certa serenità di coppia;nelle relazioni extraconiugali, tenendole segrete e quindi per non farsi mai scoprire . Insomma il silenzio, secondo lei, è l’arma giusta per avere il meglio?è l’arma che deve usare una persona vincente? O al contrario è da perdenti? Mettere i propri pensieri i propri sbagli ma anche le proprie vittorie sulle bocche della persone in un mondo dove tutti sanno parlare ma in pochi sanno fare? Non è meglio usare la regola del silenzio e costruirsi uno scudo protettivo dagli attacchi dei soliti ciarlatani?
La ringrazio sin da ora e spero risponda a questo mio quesito per me un pó vitale. Ma mi capisca, io non voglio si parli di me, voglio la mia privacy, ma al tempo stesso essere una persona vincente . Tutti oramai travasano tutto e giudicano. Grazie
Cordiali Saluti
Simone
Buongiorno Simone,
C’è un detto che dice: “La parola è d’argento, il silenzio è d’oro”.
Intanto non sono dottore e non conosco la sua specifica situazione, ma posso dire la mia opinione.
Cosa riveliamo e cosa manteniamo per noi dipende dal tipo di relazione che abbiamo con l’altra persona, quanto quella persona è importante per noi e quanta fiducia reciproca c’è. In un rapporto lavorativo conviene concentrarsi a fare bene il proprio lavoro e per il resto proteggere la propria privacy.
Una persona vincente sa ascoltare, stimare e rispettare gli altri, senza per questo farsi calpestare. Una persona vincente non teme il giudizio degli altri perché è equilibrata, serena e sicura di sè. Sa inoltre che i rapporti veri e soddisfacenti si fondano su stima e fiducia reciproca. E la stima e fiducia reciproca si ottengono anche con il giusto equilibrio di parola e silenzio (o meglio di ascolto).
Dove possiamo trovare le persone che possano ascoltarci ??? Sono in un paese vicino a Pisa. Grazie
Tutti hanno bisogno di essere ascoltati, ma non sempre è facile trovare qualcuno disposto ad ascoltare davvero.
È una conseguenza della vita moderna super individualista e sempre di corsa.
Barbara non so indicarti qualcuno nei dintorni di Pisa che sia capace e soprattutto disponibile ad ascoltare.
Posso dirti però che se tu ascolti davvero gli altri, spesso saranno in grado di ricambiarti il favore.
Pur non essendo vicina a Pisa, sarei felice di fare avere un chiacchierata (telefonica) con te (se ti interessa scrivimi a claudia@calzetu.it)
Un abbraccio
Ciao Claudia, apprezzo molto il lavoro che fai. Nelle tue parole riconosco una valenza universale, un’applicazione generale, dei valori sui quali fondare i rapporti intra e inter- personali. In questa esistenza dove è vero tutto e anche il suo opposto è salvifico trovare parole come le tue, grazie!
Ciao Ilaria,
Grazie a te. Sono felice che ciò che faccio sia utile a qualcuno!
Buongiorno a tutti.
Io, forse anche in conseguenza della professione di avvocato prima di andare in pensione, ho sempre parlato molto e, ahimè, ascoltato poco…
Consiglio la lettura di un libro che a me è stato di grande aiuto nel capire l’importanza d icosa mi sia perso per non aver saputo ascoltare!
“L’arte di saper ascoltare” di Kate Murphy.