Conciliare lavoro e famiglia per noi donne è spesso una sfida. Anche perché il mondo del lavoro è plasmato quasi totalmente al maschile.

Si parla di libertà e di pari opportunità uomo e donna, ma alla fine alcuni atteggiamenti sono duri da cambiare e paradossalmente si rischia una costrizione alla rovescia. Una donna oggi spesso deve lavorare che lo voglia o no. Un po’ perché ormai uno stipendio in famiglia non basta, un po’ perché si comincia a guardare con compatimento alla donna casalinga per scelta.

Il prezzo da pagare per conciliare lavoro e famiglia

Il problema però è che spesso il prezzo da pagare è alto. In cambio di una carriera lavorativa devi di fatto essere più uomo degli uomini.

Ti ritrovi a fare i salti mortali per conciliare lavoro e famiglia. Spesso vieni esclusa da ogni possibilità di carriera e contemporaneamente ti senti inadeguata come madre.

“Una cultura in cui, a lavoro, la maternità è una malattia e, a casa, il lavoro è una colpa, non rende liberi.” Alessandro d’Avenia

Così non va!

Alla fine rischi di sentirti svuotata, frustrata e profondamente sconnessa da te stessa. Questo danneggia non solo te, ma tutta la società. Favorisce infatti uno squilibrio tra i sessi e la crisi delle famiglie.

Cosa si perde a non valorizzare le donne

Le donne hanno molto da dare al mondo, in famiglia e fuori dalla famiglia. Anzi i due ambiti, lavorativo fuori casa e casalingo/famigliare, possono (e devono) arricchirsi vicendevolmente.
Dopo tutto siamo “la metà del cielo” e senza di noi il mondo è zoppo.

È necessario infatti camminare con due gambe; diverse ma complementari. Non si va da nessuna parte se decidiamo tutti di essere una gamba destra (o una sinistra). Come non può funzionare se una delle gambe prende a calci l’altra.

Il mondo del lavoro, l’economia tutta, ha tutto da guadagnare a valorizzare le donne, il loro lavoro e soprattutto il loro modo unico di contribuire al fare, al pensare e alle relazioni.
Non basta quindi assumere donne, è necessario cambiare il modo di lavorare.

Conciliare lavoro e famiglia: cambiare il mondo del lavoro

Il problema è la rigidità di gran parte del mondo del lavoro. La difficoltà ad esempio nel considerare il part time seriamente. E quindi considerarlo una modalità lavorativa possibile per tutti e non motivo di esclusione da percorsi di carriera. Serve un cambio di mentalità. Chi lavora part time spesso infatti porta a termine la stessa quantità di lavoro di chi lavora a tempo pieno e con minori perdite di tempo.

C’è lo stesso problema anche per quanto riguarda la possibilità di lavorare da casa oppure lo smart working. Soprattutto quest’ultimo richiede un capovolgimento della modalità usuale di lavorare in molte aziende. In genere infatti si preferisce avere la persona a disposizione alla sua scrivania per otto ore al giorno, invece di gestire le attività in modo più intelligente e soprattutto responsabilizzando il dipendente.

Cosa possiamo fare?

Frequentando il mondo online mi imbatto sempre più spesso in donne che desiderano realizzare se stesse nel lavoro, ma a cui sta stretto il modo maschile di concepire il lavoro.

La buona notizia è che il cambiamento è possibile, anche se richiede tempo, forse tanto tempo; inoltre c’è bisogno del nostro apporto attivo.

“Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne.”
Malala Yousafzai

Ma cosa possiamo fare? Talvolta possiamo fare molto per ottenere il rispetto di alcuni diritti. Il più delle volte non abbiamo però molto spazio di manovra, ma possiamo sempre fare del nostro meglio per conciliare lavoro e famiglia.

Usiamo la creatività per trovare sostegno

Oltre che avere pazienza e speranza per il futuro, possiamo cercare delle soluzioni creative per conciliare lavoro e famiglia. Magari è possibile mettersi assieme tra mamme dello stesso quartiere per sostenersi negli impegni e responsabilità famigliari.

In altre occasioni è possibile trovare inaspettatamente un sostegno e un riconoscimento da parte della propria azienda.

Talvolta il conciliare lavoro e famiglia passa anche attraverso un maggior presa di responsabilità da parte del padre, il cui ruolo diventa sempre più importante via via che i figli crescono.

Non sempre è quindi necessario esaurirsi per conciliare lavoro e famiglia.
Poi certo una buona produttività personale e quindi un uso ottimale del tempo sono di grande aiuto.

Diventiamo consapevoli del nostro valore

Per vivere serenamente anche in queste circostanze non sempre facili, quello che possiamo sempre fare è diventare più noi stesse. Diventare più consapevoli del nostro valore unico, immenso e insostituibile. Non lasciandoci confondere le idee o mettere in dubbio i tesori di cui siamo portatrici.

Tu ed io siamo degne di stima, siamo creature meravigliose. Come donna sei portatrice di qualcosa di unico di cui il mondo ha molto bisogno.

Già molte donne, anche in Italia, sono riuscite a creare una propria attività di successo, spesso online, e alcune anche con parecchi collaboratori. Queste donne hanno la caratteristica di voler gestire la loro attività senza sacrificare la loro femminilità.
È un tentativo di essere se stesse in ogni ambito, e di rendere il lavoro meno dominio esclusivo maschile.

Ma non è necessario fare grandi cose. Ognuna di noi nel suo piccolo può ottenere molto, semplicemente avendo la forza e il coraggio di essere se stessa.

“Sedermi a scuola a leggere libri insieme a tutte le mie amiche è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no.”
Malala Yousafzai

Possiamo cambiare il mondo se non tradiamo ciò che siamo, se impariamo ad essere pienamente noi stesse senza cedimento al pensiero dominante. Il quale spesso solo apparentemente sta dalla parte delle donne.

Il mondo può essere migliore se ogni donna, senza senso di inferiorità, si impegna ad amare se stessa e gli altri, a stare bene con se stessa e con gli altri, a darsi da fare perché le relazioni interpersonali siano sempre migliori, a lottare perché ogni essere umano possa essere rispettato nella sua uguale dignità e valore.

In conclusione

Solo in un mondo di questo genere una donna può liberamente scegliere di essere ingegnere aeronautico o dirigente d’azienda, ma anche di dedicarsi solo alla famiglia.

Ma nessuno crederà in noi se noi per prime non ci crediamo. Sta a noi quindi credere che sia possibile essere dei bravi ingegneri o capitani d’industria senza rinunciare ad essere pienamente noi stesse e pienamente donne.

E sta a noi non sentirci sminuite nell’essere madri.
Sta a noi essere consapevoli della nostra forza e usarla bene.

“La rivoluzione più grande è, in un paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Non si può fare la rivoluzione senza le donne. Forse le donne sono fisicamente più deboli ma moralmente hanno una forza cento volte più grande.”
Oriana Fallaci

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