Comunicare bene per vivere meglio. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Saper comunicare bene è però una questione di primaria importanza in ogni ambito della vita.

Siamo esseri sociali e abbiamo bisogno di comunicare sempre. Di fatto comunichiamo sempre, anche quando non ne abbiamo alcuna intenzione. Non possiamo non comunicare. Non comunichiamo del resto solo tra di noi. Comunichiamo, seppure in maniera più limitata, anche con i nostri animali domestici oppure con la tecnologia.

Il problema è che comunichiamo male.

Senza una buona comunicazione si arriva velocemente alla incomprensione e talvolta alla violenza. Questo è vero non solo nei rapporti tra le singole persone, ma succede anche nei rapporti tra le nazioni e i popoli.

È quindi essenziale saper comunicare bene per vivere meglio. E saper comunicare in modo efficace in ogni ambito della nostra vita.

La qualità di una qualsiasi relazione è infatti definita dalla bontà della sua comunicazione. Questo vale a maggior ragione nelle relazioni importanti, come quelle di coppia. Ecco quindi l’importanza di saper ben comunicare in famiglia, tra partner e con i figli, oppure in ufficio e con gli amici.

Comunicare bene: cosa vuol dire?

Comunicare bene si declina in modo diverso a seconda del tipo di comunicazione.

La comunicazione può essere considerata infatti come lo scambio di messaggi in un certo contesto. L’ambito, o contesto, in cui avviene la comunicazione, influenza e fa parte integrante del messaggio.

È possibile comunicare in molti modi diversi; ciascuno con le sue caratteristiche e limitazioni che lo rendono più o meno adatto a un certo ambito.

In ambito interpersonale, comunicare bene non significa di certo parlare o chiacchierare di cose superficiali e irrilevanti. Tante persone, magari anche tra i tuoi conoscenti, parlano tanto, ma in realtà comunicano poco.
Il non riuscire a comunicare in modo soddisfacente, spinge spesso a rifugiarsi in relazioni superficiali e vuote con colleghi, amici, famigliari.

Affinché tra me, te e chiunque altro, ci possa essere una buona comunicazione devono verificarsi queste condizioni di base:

  • l’esistenza di un messaggio da comunicare
  • la presenza di almeno due persone (la persona con un messaggio da comunicare e il destinatario del messaggio)
  • un linguaggio comune di qualche genere (gesti, lingua parlata o scritta, simboli matematici, codice morse o altro ancora)
  • il desiderio di comunicare
  • a disponibilità e interesse a recepire e comprendere il messaggio (da parte del destinatario)

Comunicare bene è quindi possibile solo se tutti i soggetti della comunicazione fanno la loro parte. Non basta saper trasmettere bene il messaggio.

Comunicazione diretta e mediata

Da sempre comunichiamo in modo diretto, a tu per tu, ma anche in modo mediato; utilizzando quindi un mezzo diverso dalla voce e dai gesti, per trasmettere il messaggio.

In passato la comunicazione mediata era limitata al solo utilizzo della scrittura o delle immagini.

La scrittura, che sembra ai nostri occhi moderni, un mezzo povero e scarno, si è rivelato in realtà un mezzo molto efficace per trasmettere, di generazione in generazione, il sapere e le idee umane. Anche oggi del resto, la scrittura è fondamentale.

La comunicazione mediata può essere molto potente e contemporaneamente molto limitata. Spesso infatti non permette uno scambio equo e continuo, ma la comunicazione rimane unilaterale.
Con la scrittura di un libro, posso ad esempio raggiungere con il mio messaggio migliaia di persone. Difficilmente però, ho modo di sapere qualcosa di queste persone. Lo stesso vale per un video. Il feedback che ottengo è sempre minimo rispetto alle persone che hanno visto il mio video; e in genere non è in tempo reale.

Comunicazione mediata

La comunicazione può essere mediata in molti modi; alcuni dei quali assomigliano molto alla comunicazione diretta a tu per tu.

C’è la scrittura, che oggi viene utilizzata non solo per scrivere libri o lettere cartacee, ma anche e-mail, siti web, libri o documenti digitali. In questo modo la scrittura non è più limitata alla sola carta (o pietra, o alla tela di un dipinto), ma ha a sua disposizione tutta la tecnologia digitale.

Il telefono ti permette di raggiungere potenzialmente qualsiasi persona, ma la comunicazione è limitata alla sola voce e alla sua intonazione o inflessione, che viene inoltre distorta dalla linea telefonica. Oggi ci sono anche le video chiamate. Questo però è reso possibile dal web.

Con il web è possibile raggiungere in un attimo, almeno potenzialmente, ogni angolo della Terra. Oltre alla parola scritta, la voce, le immagini e i video, il web ti dà anche la possibilità di comunicare in diretta con una o più persone, via voce e video, come avviene ad esempio con Skype o con i Webinar.

Questo assomiglia molto alla comunicazione diretta. Se però hai avuto modo di provare, sai già che non sostituisce in modo del tutto soddisfacente una conversazione a tu per tu.

La comunicazione mediata ha il vantaggio di essere assai potente e raggiungere molte più persone di quelle raggiungibili in un contatto diretto.

I mezzi digitali agiscono infatti come amplificatore della ben più limitata portata della voce umana. Sono quindi ottimi per la diffusione di informazioni e idee.

Comunicazione diretta a tu per tu

La comunicazione a tu per tu non si limita solamente a uno scambio di informazioni e idee. C’è molto nella comunicazione tra te e un’altra persona, che difficilmente riesce ad essere trasmesso in modo completo dalla comunicazione mediata.

Come per tutti i tipi di comunicazione (o quasi), anche quella diretta tra due o più persone, è uno scambio di messaggi che avviene in un certo contesto.

La caratteristica specifica della comunicazione diretta è che lo scambio di messaggi è reciproco e avviene sempre nei due versi contemporaneamente.
Ovviamente questo non vuol dire che tutti parlano contemporaneamente. Questo renderebbe perlomeno difficoltosa la comunicazione.

Piuttosto vuol dire che la comunicazione può essere considerata come una partita a ping-pong.
Le mosse della prima persona diventano punti di partenza per le mosse dell’altro e così via ininterrottamente.

Tu che parli vieni quindi influenzato continuamente dall’atteggiamento e dalle reazioni dell’altra persona.
Tutto questo vale anche per certi tipi di comunicazione mediata.

Nella comunicazione diretta però, c’è uno ventaglio di segnali comunicativi molto più ampio e completo. Nella comunicazione diretta tu comunichi con tutta la tua persona, anche in modo del tutto inconsapevole.

Comunicare bene: in modo verbale e non verbale

Per comunicare bene devi conoscere e saper interpretare tutti i livelli della comunicazione.

La comunicazione infatti ha più livelli: il livello verbale e il livello non verbale come ad esempio:

  • il tono, ritmo, accento della voce
  • l’espressione del volto
  • la postura del corpo
  • la distanza che si tiene dall’altra persona
  • la gestualità
  • l’abbigliamento

Il tono, ritmo e accento della voce fanno in realtà parte della componente verbale. Si distinguono però dalle parole pronunciate e ne forniscono la chiave di lettura. Costituiscono quindi la componente paraverbale della comunicazione.

Tutto questo fa parte del linguaggio del corpo. Fino a 90% della comunicazione avviene in modo non verbale attraverso il nostro corpo. Ecco perché la comunicazione mediata è per certi versi molto limitata.

I molti componenti non verbali della comunicazione sono tutti elementi che ti permettono di comprendere il vero significato delle parole dette.

Saper comunicare in modo efficace implica anche una comunicazione congruente in tutte le sue componenti. Per una buona comunicazione ci deve quindi essere sintonia, tra la comunicazione verbale e non verbale.

Il linguaggio del corpo comunica i sentimenti

La nostra comunicazione non verbale è perlopiù inconsapevole ed è molto difficile modificarla volontariamente. È quindi la comunicazione più onesta e sincera, anche se un bugiardo di professione sa come controllare a piacimento anche il linguaggio del corpo.

In questo caso ci possono però essere dei piccoli segnali che tradiscono la bugia, come ad esempio un’espressione che dura troppo (in genere le espressioni sul viso durano pochissimo) oppure una non perfetta sincronia tra parole e mimica.

In generale quindi, puoi magari dire bugie con le parole, ma il tuo corpo ti tradirà.

È attraverso il tuo corpo, con sguardi, sorrisi e gesti che esprimi i tuoi sentimenti. Anche la voce, con il suo tono e ritmo, veicola i tuoi sentimenti.
Perciò il linguaggio del corpo è un mezzo di comunicazione importante, che va captato e capito per poter comunicare in modo efficace.

Il come si comunica prevale infatti su cosa si comunica. Oppure si potrebbe anche dire che il “come” riempie di significato il “cosa”.

Il come si comunica prevale sul cosa

Se per esempio, ad un amico che ha fatto una battuta dico in tono allegro “Come sei stupido” e lo guardo in viso con il sorriso sulle labbra, la mia frase assume un significato positivo, mentre la stessa frase detta in tono arrabbiato e sguardo arcigno assume decisamente una connotazione negativa.

Attenzione però anche alla scelta delle parole. Non sono irrilevanti. Darsi continuamente dello stupido ha delle conseguenze su come percepiamo noi stessi. Lo stesso vale per l‘impatto delle parole sugli altri. Dire a qualcuno che è un incapace, anche se non ci crediamo veramente, può avere un effetto devastante sulla qualità della comunicazione e della relazione.

L’importanza di comunicare sentimenti ed emozioni

Ci sono tanti tipi e livelli di comunicazione. Non sempre è opportuno arrivare al livello più genuino e profondo (ad esempio in ambito lavorativo).

La chiave per conoscere te stesso e gli altri, sta però nell’esprimere i sentimenti e sensazioni che porti dentro di te.
Le cose veramente profonde che comunichi sono i tuoi sentimenti ed emozioni, più che le tue opinioni o conoscenze. I sentimenti che stanno alla base delle tue idee, giudizi e convinzioni sono unicamente tuoi.

la comunicazione è un ponte dall'io al tu

Tutte le relazioni autentiche, in particolare i rapporti di coppia e l’amicizia vera, hanno bisogno di comunicare sentimenti ed emozioni per poter resistere nel tempo.

Comunicare bene, l’importanza del contesto

Per saper comunicare bene è necessario essere consapevoli dell’importanza del contesto.

A volte infatti pensiamo che ciò che conta è il messaggio. Verissimo, però come nel caso della comunicazione non verbale, anche il contesto è fondamentale per comprendere correttamente il messaggio.

Il modo e il tipo di comunicazione che viene adottata, dipende inoltre dal contesto. La comunicazione in ufficio è ad esempio molto diversa dalla comunicazione tra amici al bar o dalla comunicazione a tavola in famiglia.

Il contesto da un lato può aiutarti a comprendere ciò che viene comunicato, ma talvolta può essere di ostacolo alla comunicazione.

Un contesto può impedire una buona comunicazione per molti motivi diversi:

  • un volume di voce troppo basso in un ambiente rumoroso
  • chi parla o chi ascolta non conoscono bene la lingua
  • la persona che parla ha mal di gola, raffreddore o balbetta
  • chi ascolta è distratto o sta poco bene
  • le persone che ascoltano sono troppo lontane e non sentono
  • l’ambiente è brutto, o buio, o poco accogliente
  • la temperatura dell’ambiente è troppo bassa o troppo alta
  • le persone coinvolte non sono accoglienti
  • o altro ancora

Se l’ambiente ad esempio non è positivo ed accogliente, tendi a rinchiuderti in te stesso e a metterti la maschera più conveniente alla situazione. In questo modo non sei più autentico e interrompi ogni genuino rapporto con l’altro.

Per favorire una vera comunicazione, c’è sempre bisogno di un clima di fiducia e di accettazione, un ambiente non giudicante ma caloroso ed empatico.
Bisogna quindi saper ascoltare e accogliere l’altro sospendendo il giudizio per lasciarlo libero di esprimersi.

Ascoltare per comunicare bene e vivere meglio

Impegnarsi insieme nella comunicazione significa anche saper ascoltare.

Ascoltare non è affatto una attività passiva. Si tratta anzi di un’attività molto attiva in quanto avviene con tutto te stesso: con due orecchie, due occhi, con l’intelligenza e soprattutto con il cuore.

Per una comunicazione ottimale serve un ascolto vero, empatico ed attivo. Questo significa:

  • ascoltare con mente aperta, senza pregiudizi e sospendendo il giudizio per evitare di incasellare a priori l’altra persona e ciò che dice
  • osservare ed ascoltare
  • essere empatici cercando di mettersi nei panni dell’altro
  • verificare la corretta comprensione con eventuali domande o ripetendo con le proprie parole quanto l’altro ha affermato
  • cercare di fare sentire l’interlocutore a suo agio facendo attenzione quindi che il contesto sia favorevole

Un ascolto vero è possibile solo se c’è un vero interesse per l’altro e se siamo consapevoli di noi stessi e delle nostre emozioni. In caso contrario rischiamo di proiettare sull’altro ciò che noi sentiamo in quel momento. Per ascoltare l’altro si deve cioé prima incominciare ad ascoltare se stessi.

Per concludere

Saper comunicare bene non è assolutamente una capacità innata e non è sempre una cosa facile.

È importante per la vita di ciascuno di noi imparare a comunicare bene per vivere meglio.

È un’arte che ognuno di noi deve acquisire nel tempo, tentando e sbagliando.

Comunicare è un’arte che serve in ogni ambito della vita, ma è nelle relazioni interpersonali profonde che rivela tutta la sua importanza. Perciò, ad esempio, Marshall Rosenberg, ha proposto un modello di comunicazione, la comunicazione empatica, che cerca di favorire una vera e genuina comunicazione.

Solo attraverso una buona comunicazione è possibile infatti avere delle soddisfacenti relazioni interpersonali. Nessuno di noi è un’isola e abbiamo bisogno anche degli altri per poter essere pienamente noi stessi.

Cercare di imparare sempre di più a comunicare e ascoltare bene, non può che rendere la tua vita più piena di gioia e serenità.
Questa è la mia opinione, ma tu che ne dici?

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