Si parla molto della necessità di autorealizzarsi. Spesso con questo intendiamo dire che bisogna avere successo, diventare famosi, guadagnare tanti soldi.

Davvero realizzare se stessi è solo questo?

Autorealizzarsi non è piuttosto diventare sempre più pienamente se stessi? Non è forse imparare a essere felici e protagonisti della propria vita?

Se vogliamo essere noi stessi, dobbiamo scegliere la nostra strada. Una strada unica, solo nostra! Senza cercare di seguire le mode, di diventare uguali al nostro punto di riferimento, al nostro eroe, alla persona alla quale ci ispiriamo.

Oggi si parla tanto di libertà, ma siamo davvero liberi? O non finiamo piuttosto per seguire quello che tutti dicono, quello che la società identifica come successo?

Autorealizzarsi è diventare se stessi

La vita è come un fiume e ciascuno di noi è una barca in mezzo a questo fiume. Per autorealizzarsi, ognuno deve prendere in mano i remi per dirigersi dove vuole andare, invece che lasciarsi trascinare dalla corrente.

Il problema è che spesso non sappiamo dove vogliamo andare.

C’era una volta il gatto, uno splendido animale, elegante, indipendente, veloce, scattante, agile, ma anche morbido e coccolone. Un animale invidiabile per le sue sette vite.
Gli altri animali però non facevano che parlare di quanto era magnifica l’aquila che solca maestosa i cieli. L’aquila secondo loro era il re degli uccelli. Il gatto decise quindi di imparare a volare e a solcare i cieli come un’aquila. Solo così pensava di potersi sentire arrivato.
Dopo molto impegno, riuscì a guadagnarsi le tanto desiderate ali di aquila. Fantastico, finalmente era come un’aquila. Il gatto all’inizio fu tutto felice e si divertì tantissimo a volare libero nel cielo. Poi però si accorse che il suo corpo di gatto lo ostacolava nel volo e tutte le aquile erano molto più rapide e agili di lui nel cielo. Il povero gatto alla fine decise di tornare a terra, pensando che almeno lì tutti l’avrebbero invidiato. Si rese conto ben presto purtroppo, di non avere più l’agilità e lo scatto di prima, perché le ali di aquila, grandi e maestose, lo facevano inciampare.
Povero gatto, ora doveva faticare di nuovo per riconquistare ciò che aveva con leggerezza gettato via, cioè la sua unicità di gatto.

È davvero possibile autorealizzarsi ed essere felici, se inseguiamo le mode o quello che altri hanno deciso per noi?

Conoscere se stessi, per diventare se stessi

Non sarebbe preferibile cercare di comprendere chi siamo veramente e cercare quindi di sviluppare e potenziare i nostri doni, i nostri punti di forza e le potenzialità non ancora pienamente espresse?

Vogliamo essere noi a fare la differenza nel mondo?

Ciascuno di noi può contribuire a migliorare il mondo a patto di cominciare da sé. Cominciamo quindi a conoscere noi stessi.
Solo se siamo consapevoli di noi stessi e decidiamo di dare fiducia a ciò che siamo, possiamo diventare qualcuno. Possiamo cioè diventare l’unica persona che vale veramente la pena diventare. Noi stessi!

Ognuno di noi è unico e irripetibile. Anche se ora ci sentiamo dei bruchi, tutti noi possiamo decidere di trasformarci in splendide farfalle.

L’alternativa è di essere meno felici e di vivere in un mondo più povero. Niente e nessuno potrà mai sostituire ciò che solo noi possiamo essere.

La piramide dei bisogni di Maslow

Maslow, nella sua famosa piramide dei bisogni, inserisce al vertice, il bisogno di autorealizzarsi. Dopo avere soddisfatto quindi i bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e di stima non ci rimane che darci da fare per la nostra autorealizzazione.

Il desiderio di autorealizzarsi è l’aspirazione a essere ciò che si vuole essere, a diventare ciò che si vuole diventare, a sfruttare a pieno tutte le nostre facoltà.

Non è però un processo facile, scontato o automatico.

Secondo Maslow, per riuscirci, una persona deve avere maturato parecchie qualità tra cui:

  • accettare se stessa con pregi e difetti,
  • essere autonoma e indipendente,
  • capacità di avere esperienze profonde,
  • essere capace di instaurare relazioni positive con gli altri,
  • realismo,
  • creatività

Una persona quindi, per riuscire ad autorealizzarsi, deve essere una persona equilibrata, autonoma e autoefficace, in grado cioé di impegnarsi per raggiungere degli obiettivi. Deve essere consapevole dei propri e altrui sentimenti e con la capacità di accogliere ed accettare empaticamente se stessa e gli altri.

Ecco quindi l’importanza di saper ascoltare se stessi nel profondo. Come infatti può essere possibile conoscere i propri punti di forza e le potenzialità ancora da sviluppare se non guardando dentro di sé e osservando se stessi in azione?

Cosa sono i punti di forza? Quello che sappiamo fare meglio, quello che ci viene facile fare e quello che facciamo sempre volentieri. È proprio nelle cose che facciamo con piacere, che si individuano le nostre potenzialità, magari ancora da sviluppare pienamente.

Autorealizzarsi è usare le nostre potenzialità

Le potenzialità sono i tratti che distinguono la nostra personalità. Martin Seligman, individua 24 potenzialità che sono presenti sempre in una qualche misura in tutte le persone.
Le 24 potenzialità sono:

  • curiosità, amore per il sapere, discernimento e apertura mentale, creatività e intelligenza pratica, intelligenza emotiva e sociale, lungimiranza,
  • valore e audacia, perseveranza, integrità e autenticità,
  • generosità, capacità di amare e lasciarsi amare,
  • senso civico e lealtà, imparzialità e equità, leadership,
  • autocontrollo, prudenza, umiltà e modestia,
  • capacità di apprezzare la bellezza e l’eccellenza, gratitudine, speranza e ottimismo, spiritualità e religiosità, attitudine al perdono e compassione, senso dell’umorismo, vitalità e entusiasmo.

In ciascuno di noi, solo alcune di queste potenzialità, sono presenti in modo preponderante e sono quelle che ci caratterizzano. Sono le frecce al nostro arco. Il bagaglio che abbiamo a disposizione per agire nella realtà trasformandola e per stabilire buone e soddisfacenti relazioni con gli altri e con se stessi.

Per individuare le tue potenzialità caratterizzanti, devi concentrarti su quello che ti dà maggiore soddisfazione e gioia. È proprio il piacere di fare una certa cosa, che segnala l’utilizzo di una tua potenzialità.

In alternativa, anche se per ora non è possibile farlo in italiano, puoi fare il test delle potenzialità, dette anche forze del carattere, sul sito di Martin Seligman.

È solo con l’utilizzo pieno delle nostre potenzialità che possiamo autorealizzarci.

Per autorealizzarci, abbiamo bisogno degli altri

Autorealizzarsi è un cammino impegnativo che non termina mai. Vale però davvero la pena di intraprendere questo percorso.
Abbiamo detto che dobbiamo fare attenzione a non essere succubi di quello che altri decidono per noi sotto forma di mode, suggerimenti o imposizioni. Il percorso è solo nostro e totalmente originale.
Gli altri però non sono sempre nemici della nostra autorealizzazione. Anzi spesso sono nostri alleati. Quando si rivelano nemici, lo sono in genere, perché loro per primi non sanno chi sono e non sono riusciti ad autorealizzarsi.
Per essere veramente noi stessi abbiamo bisogno degli altri.

Per autorealizzarci abbiamo bisogno degli altri

Nella storia della Gabbianella e il Gatto, scritta da Luis Sepulveda, un gatto si ritrova ad essere il genitore adottivo di una piccola gabbianella. Cosa fa? Decide di allevarla come gatto? No, non ci pensa nemmeno per un secondo. Si adopera invece in tutti i modi a educarla e farla crescere come gabbiano. Si impegna perfino, insieme ai suoi amici gatti, a insegnarle a volare.

È solo una favola, ma rispecchia una verità. È proprio la relazione con gli altri, che sta all’origine del processo per cui è possibile conoscere se stessi e autorealizzarsi, diventando pienamente ciò che si è.

In sintesi

Ciascuno di noi per autorealizzarsi ha bisogno di sapere chi è e quali sono i suoi punti di forza.

Non possiamo farlo cercando di diventare ciò che gli altri o le mode ci impongono.

Possiamo realizzarci pienamente solo se conosciamo noi stessi e quindi se ascoltiamo noi stessi e ci osserviamo agire nella realtà.
Questo implica anche la capacità di avere relazioni soddisfacenti con gli altri. Abbiamo infatti bisogno di trovare degli alleati che possano incoraggiarci e spronarci nel cammino.

Solo in questo modo possiamo diventare pienamente noi stessi e fare la nostra parte per rendere il mondo un posto migliore. Una parte, un ruolo, un compito che può essere svolto solo da noi e da nessun altro.

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